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Segnalibro | Un vaso alla volta

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

4
NOV
2019

«Perché si va verso certi libri come si va verso certe persone? Perché siamo attratti da determinate copertine come lo siamo da uno sguardo, da una voce che ci sembra conosciuta, già sentita, una voce che ci distoglie dal nostro percorso, ci fa alzare gli occhi, attira la nostra attenzione e cambierà forse il corso della nostra esistenza?».

Non so quale sia quella strana alchimia che si crea fra due elementi, siano essi due esseri umani, o una persona e un libro. Sono grata, però, a quella forza misteriosa che mi ha condotta dritta alle pagine di Cambiare l’acqua ai fiori.

Un romanzo incantevole, poetico, delicato. Si fa spazio, scivolando silenzioso tra le pieghe dell’anima, creando solchi e riempiendoli di luce.

Il libro di Valérie Perrin è intriso di malinconia, ma è una malinconia quasi piacevole, dolce, morbida, che fa da rifugio e culla i pensieri.

Protagonista della storia è Violette Toussaint, una personalità affascinante, che nasconde un vulcano dietro una facciata quiete così come nasconde l’estate – fatta di abiti floreali, vivaci e colorati – sotto l’inverno – coprispalle e cappotti grigi, scuri e tristi.

Violette è stata per molti versi paragonata a Renée dell’Eleganza del riccio. Se in quel caso si parlava di una portinaia che vedeva scorrere dinanzi a sé le vite degli inquilini del suo palazzo, in questo parliamo della custode di un cimitero, che offre riparo, tè e parole di conforto alle famiglie che hanno subito una grave perdita. Proprio come lei.

Eppure non c’è notte che non veda il giorno, non c’è buio che non venga rischiarato da una luce bellissima e intensa. Ed è con questa consapevolezza che Violette affronta le sue giornate, con resilienza, dedicandosi al suo orto e al suo giardino, cambiando l’acqua ai fiori, vaso dopo vaso.

Il romanzo della Perrin è uno dei più belli che abbia mai letto, in cui si alternano nostalgia e risate, gioie e dolori, perdite e nuove conquiste, lasciando così la sensazione che la vita non sia mai realmente finita, ma che continui imperterrita e ci conduca a nuovi incontri e a nuove sorprese anche quando crediamo che non possa più essere possibile.

Malgrado l’ambientazione e gli argomenti trattati, questo libro è in realtà un inno alla vita, alla gioia e alla speranza, che tutti dovrebbero leggere.

L’ho chiuso «col cuore pesante, come si chiude un romanzo di cui ci si è innamorati, un romanzo amico da cui ci si separa a fatica, che vogliamo tenere accanto a noi, a portata di mano», ma serena e sicura del fatto che, ogni volta che ne avrò voglia, riaprirò una pagina a caso e leggerò una delle frasi che ho sottolineato, per ritrovarlo e ritrovarmi. Sempre.

 

CAMBIARE L’ACQUA AI FIORI

Valérie Perrin

Edizioni E/O

€ 18.00, pp. 476



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